Quante volte vi è capitato, soprattutto nelle fredde giornate invernali, di chiudere per un attimo gli occhi e di immaginarvi sdraiati su una spiaggia caraibica con in mano un cocktail? Probabilmente molto spesso. Ed è proprio di fronte alla costa settentrionale del Venezuela che vi vogliamo portare oggi descrivendovi la paradisiaca Aruba. Il periodo migliore in cui andarci va da febbraio a maggio con piacevoli temperature che si aggirano sui 30 gradi e pochissime precipitazioni.
Diversamente dalle altre isole dei Caraibi qui il clima è infatti più secco, il terreno pianeggiate e le spiagge magnifiche. Preparare questo viaggio oltreoceano risulta poi facilissimo perché oltre che prenotare il volo e la macchina a noleggio con cui muoversi in loco non serve fare molto altro. Aruba è un dominio olandese quindi i cittadini europei vi entrano senza visto e date le piccole dimensioni dell’isola basta una rapida scorsa a una guida turistica o informarsi una volta arrivati su attività e escursioni di mezza giornata per variare la routine di sole e mare.
L’aeroporto si trova vicino alla capitale Oranjestad, ma piuttosto che soggiornare in città il bello è atterrare e ritirare subito un noleggio auto low cost acquistato con anticipo sul portate di confronto prezzi di Auto Europe per poi recarsi presso una sistemazione in prossimità di qualche spiaggia da cartolina. Con un mezzo a propria completa disposizione riempire le proprie giornate diventerà una passeggiata, poiché grazie alle brevi distanze si possono combinare mattinate in spiagge sempre diverse a escursioni pomeridiane per tutti i gusti. Le migliori spiagge sembrano essere Boca Catalina, Arashi Beach, Eagle’s Beach e la più elegante Palm Beach a nord-ovest, mentre a est c’è Wariruri Beach. Più tranquille sono Rodger’s Beach e Baby Beach che si affacciano sulla punta meridionale, non lontane dal faro di Sero Colorado. Abbiamo poi lasciato per ultime due perle ovvero due spiagge più esclusive e con accessi limitati o più impegnativi: Flamingo Beach, spiaggia privata su un’isoletta appartenente all’Hotel Renaissance dove vivono dei fenicotteri rosa; e la piscina naturale “Conchi” situata nel Parco naturale di Arikok a est e raggiungibile scendendo delle scale fino all’acqua. Portate sempre con voi il boccaglio per fare snorkeling e ammirare molti pesci ben visibili grazie alle acque limpide. Si può anche praticare il kite surf, ad esempio a Boca Gradi.
E dopo la lunga parentesi, più che dovuta, sulle spiagge, passiamo invece alle gite vere e proprie. Nella capitale Oranjestad potrete visitare il museo di storia e quello archeologico così da apprendere del passato di questa colonia. La città in sé è stata fondata relativamente di recente, ovvero alla fine del Settecento e gli edifici di spicco sono la fortezza di Fort Zoutman e la torre-faro ma anche dell’orologio, Willem III Tower. Il maggiore simbolo di Aruba si trova invece all’estremo nord ed è il primo edificio che si nota avvicinandosi in nave, ovvero il California Lighthouse. Inutile dire che la vista da questa punta mozza letteralmente il fiato. Per chi ha figli piccoli o una passione per le farfalle rientrando dal faro è d’obbligo una deviazione alla volta della Butterly Farm, una struttura con giardino botanico in cui vivono numerose specie di farfalle coloratissime. Nella parte interna del Parco naturale di Arikok che ricorda molto un deserto si possono invece fare dei giri a cavallo. Infine ricordiamo che c’è ovviamente anche la possibilità di effettuare uscite in mare, in particolare al tramonto con cena romantica inclusa. Per chi preferisce invece qualcosa di decisamente più avventuroso, ci sono i giri in sottomarino che permettono di vedere i tesori che si trovano in fondo al mare circostante l’isola, che si presenta come un cimitero di relitti di navi affondate nel corso dei secoli. E dopo avervi scritto di questa destinazione così perfetta fremo per alzarmi dalla sedia e correre in aeroporto. Penso che sia così anche per voi lettori. Speriamo di poterci davvero andare tutti molto presto!