Negli ultimi mesi abbiamo assistito a comportamenti a dir poco disdicevoli da parte di alcune compagnie aeree verso inermi passeggeri.
È diventato virale il video del medico aggredito dal personale di bordo della United Airlines e letteralmente trascinato fuori dall’aereo, successivamente giustificato dalla compagnia stessa come atto necessario perché il suo posto serviva ad un loro lavoratore dipendente e non per un overbooking, oppure la famiglia costretta dalla Delta Airlines di tenere in braccio per tutto il viaggio il loro bambino di pochi mesi, perché il posto era riservato al figlio più grande che all’ultimo minuto aveva deciso di non partire e di conseguenza era d’obbligo la cessione ad un altro viaggiatore.
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Sono solo due tra le più eclatanti storie di viaggi che si possono definire da incubo e portano a domandarci: ma quali sono i diritti di un passeggero di volo?
I diritti dei passeggeri in caso di overbooking
Innanzitutto è fondamentale sapere che le compagnie aeree hanno il diritto legale di impedire a qualsiasi passeggero di volare e in qualsiasi momento, per ubriachezza, per overbooking, per il bambino che piange e così via.
In caso di overbooking la Carta dei Diritti del Passeggero stabilisce che: la compagnia aerea deve verificare se ci siano volontari tra i passeggeri disposti a cedere il proprio posto in cambio di benefici da concordare.
Nel caso in cui non ce ne fossero, il passeggero a cui viene negato l’imbarco ha il diritto di ricevere dalla compagnia:
- una compensazione pecuniaria da calcolare in base alla tratta e pagata in contanti mediante trasferimento bancario elettronico,
- il rimborso del prezzo del biglietto per la parte del viaggio non effettuata,
- riprotezione ossia essere imbarcato su un aereo alternativo, sempre per la stessa tratta, il prima possibile o in una data successiva a scelta del passeggero, con le stesse condizioni di viaggio.