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Vedere un NARVALO, il cetaceo del Mar Artico

Cos'è un Narvalo
Cos’è un Narvalo?

Cos’è un Narvalo? Come fare per vederlo? Perchè questo cetaceo del Mar Artico è così amato dai bambini? Sarebbe davvero affascinante cullare l’idea di organizzare un viaggio nel Mar Artico, a pochi chilometri dal Polo Nord, solo per poter cercare di scoprire, e magari fotografare, qualche esemplare di Monodos monoceros, Narvàlo, per la precisione.

Il dente del Narvalo è la vera caratteristica

Questo interessante esemplare di cetaceo, lungo circa cinque metri, ha una testa arrotondata e molto curiosa, con delle pinne molto piccole e apparentemente goffe, come quelle di un pinguino. In più, il Narvàlo presenta un dente zanna frontale, di poco più di due metri, simile ad una vite. Una conformazione decisamente atipica, che in passato ha consentito di scambiare questo cetaceo per un unicorno, sicuramente contribuendone a costruire il mito.

Dove trovare il Narvalo

E’ una razza decisamente comune, in quanto le aree dove vive sono fredde e disabitate, e vive in gruppi molto numerosi. Difficilmente lo si trova più a sud della latitudine 70°N (per internderci, tra la Norvegia e l’Alaska). D’estate, a volte, può raggiungere le baie o addirittura risalire il corso dei fiumi. Pur non essendo così ricercati come le balene, gli esemplari del Narvalo sono una buona preda per le popolazione eschimesi, che ne sfruttano il pellame e la carne ricca di vitamina C. Attualmente, per poter vedere un branco di Narvali è necessario organizzare una vera e propria spedizione, o quantomeno godere di una bella crociera nei mari del nord, magari nelle suggestive aree del “Passaggio a Nord Ovest”che collega, nelle regioni polari, l’Oceano Pacifico con l’Atlantico. I prezzi, come potete immaginare, sono decisamente onerosi.

Perché il narvalo è così amato dai bambini?

Narvalo gadget

Narvalo cartone   E’ proprio per la sua fisionomia che il narvalo ha da sempre catturato l’attenzione dell’uomo. E’ da stato in passato ritenuto un essere al limite del soprannaturale, legato al mito dell’unicorno. I vichinghi, nei primi contatti con le popolazioni europee, ne commercializzavano le zanne. E, oggi, proprio per queste caratteristiche, cattura la curiosità di tantissimi bambini.

Il suo dente è più prezioso dell’oro

Questi animali erano cacciati non solo dagli Inuit, ma anche dai Vichinghi, che erano capaci di rivendere il canino per un prezzo che superava, e di molto, il peso in oro del dente. Ci sono tantissimi aneddoti a riguardo, come il famoso canino regalato alla regina Elisabetta I, dal valore di 1,000 sterline del 17esimo secolo, più o meno 3.5 milioni di euro dei giorni nostri.