L’emigrazione italiana è un fenomeno complesso che riflette sfide e opportunità intrinseche al contesto socioeconomico del paese. In questo contesto i cittadini che si trasferiscono all’estero cercano nuove prospettive di lavoro ma anche una migliore qualità della vita e un rapporto più equo tra lavoro e tempo personale.
Oggi, l’emigrazione italiana assume una forma diversa, alimentata da una serie di fattori socio-economici. Secondo l’ISTAT (Istituto Nazionale di Statistica), nel 2020, circa 157.000 cittadini italiani hanno lasciato il paese, registrando un incremento del 16,9% rispetto all’anno precedente. Questi dati indicano un aumento significativo dell’emigrazione rispetto agli anni precedenti.
Alcuni dati interessanti sugli expat italiani
Un fenomeno degno di nota è l’emigrazione dei giovani italiani altamente istruiti. Secondo Eurostat l’Italia da anni registra il più alto tasso di emigrazione di giovani laureati in Europa. Settori come la tecnologia dell’informazione, l’ingegneria e le scienze mediche sono tra i più attraenti per i giovani italiani che cercano opportunità all’estero. Le aziende internazionali sono spesso in cerca di talenti altamente qualificati, offrendo salari competitivi e un ambiente di lavoro stimolante.
In questa ottica negli ultimi anni sta crescendo esponenzialmente l’emigrazione verso paesi scandinavicome la Danimarca o la Svezia che offrono ottime opportunità di lavoro, una qualità di vita estremamente elevata e un rapporto lavoro-vita personale tra i migliori al mondo e la Svizzera spesso preferita per la sua vicinanza geografica. Scegliere dei professionisti per traslochi Italia – Svizzera e in tratte extraeuropee è il modo migliore per preventivare un cambio di vita senza stress.
L’emigrazione italiana, però, non è più un fenomeno limitato esclusivamente ai giovani in cerca di opportunità di carriera all’estero. Negli ultimi anni, si è assistito a un aumento significativo di pensionati italiani che scelgono di trascorrere i loro anni d’oro in paesi stranieri. Questa tendenza riflette una serie di motivazioni e offre una panoramica interessante sulla mobilità internazionale degli anziani.
Le ragioni che spingono i pensionati italiani a trasferirsi all’estero sono varie e comprendono fattori economici, climatici e culturali. Alcuni cercano un costo della vita più accessibile in paesi dove il potere d’acquisto può essere maggiore rispetto all’Italia. Altri sono attratti da un clima più mite e meno rigido rispetto alle regioni italiane settentrionali. Inoltre, l’aspetto culturale gioca un ruolo cruciale. Molti pensionati desiderano sperimentare una nuova cultura, imparare una nuova lingua e intraprendere nuove esperienze in un contesto internazionale.
Quasi sono le destinazioni più scelte dagli italiani?
I giovani lavoratori che scelgono di trasferirsi all’estero spesso prediligono mete europee come la Germania oppure il Belgio, un gran numero di italiani sceglie ancora Londra e l’Inghilterra come meta prediletta oppure i Paesi Bassi e la vicina Svizzera.
In tutte queste scelte il fattore comune visibile è una maggiore attrattiva dei mercati e un sistema di assunzioni e gratificazioni sul lavoro più fluido e interessante. È bene notare che molti giovani scelgono luoghi dove la qualità di vita è elevata e i salari proporzionati alle qualifiche possedute senza tener conto del costo complessivo: emerge quindi una tendenza a non prediligere mete dove si può vivere con poco ma luoghi dove è possibile far carriera e instaurare una vita agiata.
In controtendenza sono invece i dati che riguardano i pensionati italiani che vivono all’Estero, in questo caso le mete più ambite sono la Spagna e il Portogallo ma anche l’America Latina: tutte destinazioni che offrono la possibilità di una fiscalità agevolata e un costo della vita più basso rispetto a quello italiano.