Hai mai visto o apprezzato da vicino il fascino culturale di una regione turistica come quella dell’Umbria? Un piccolo territorio del centro Italia, il polmone verde del Paese, territorio immerso nello splendore delle campagne e della natura ma in grado di raccogliere nella sua circoscritta estensione alcuni dei borghi e delle città di maggior testimonianza per storie e lasciti medioevali. Molte di queste storie vengono rappresentate annualmente e processate alla memoria di tutti con la messa in scena di alcune delle manifestazioni più caratteristiche e di più ampia risonanza nazionale.
Avete mai visto, dunque, la rappresentazione religiosa della Festa dei Ceri che, ogni anno, fa tappa a Gubbio, un piccolo comune in provincia di Perugia? L’appuntamento è previsto per il 15 maggio di ogni anno, giorno in cui, secondo la tradizione cattolica nel lontano 1160 moriva Sant’Ubaldo Baldassini, vescovo e patrono di Gubbio.
Perché proprio i ceri? Tradizione racconta che i ceri rappresentavano l’omaggio che le varie corporazioni medioevali dell’epoca rivolgevano al patrono in segno di rispetto e come un segnale reale di ringraziamento per una tutela e difesa “divina” dell’intero territorio.
Attenzione, però, a non cadere in facili errori: i ceri sono manufatti di legni del peso di circa 300kg che vengono portati a spalla e di corsa dai ceraioli su delle strutture ad hoc adatte al loro trasporto. I ceri rappresentano tre personaggi fondamentali per l’Umbria medioevale e, oltre al patrono, percorrono il tragitto della Corsa dei Ceri anche la figura di San Giorgio e quella di Sant’Antonio Abate.
Così come ci insegna l’attribuzione delle diverse comunità senesi alle contrade del Palio di Siena, allo stesso modo, si applica il principio di appartenenza ad un cero o all’altro: motivazioni di ordine familiare innanzitutto, anche se, per tradizione, il cero di Sant’Ubaldo è della congregazione di muratori e scalpellini, il cero di San Giorgio dei commercianti, il cero di Sant’Antonio richiama a sé giovani e contadini.
La corsa, come detto, parte il 15 maggio di ogni anno rispettando un programma giornaliero ben definito e che inizia alle ore 5.30 del mattino con la sveglia dei ceraioli. Da qui, un susseguirsi di eventi sono scanditi nell’arco dell’intera giornata: la Messa, la Processione, l’Alzata dei ceri, fino alla corsa che inizia alle ore 18.00 in punto. I ceri percorrono le vie di Gubbio fino alla Basilica di Sant’Ubaldo dove fanno il loro ingresso i ceraioli al termine della corsa lungo il monte Igino. La Festa dei Ceri rappresenta una delle principali rivisitazioni storiche che interessano la regione dell’Umbria, uno dei territori nazionali con il maggior richiamo turistico legato ad eventi culturali, storici e folcloristici. I mesi da maggio a settembre, poi, rappresentano il più elevato impegno della regione in questo senso con un calendario di appuntamenti ricco e localizzato nei maggiori centri turistici della regione.
Per non perdere gli appuntamenti culturali in programma in Umbria e vivere in pieno, in compagnia di amici o parenti, la tradizione ed il fascino di eventi caratteristici e singolari come quello della Festa dei Ceri, puoi prenotare delle ville private in zona, in offerta speciale, con il tour operator di EmmaVillas. Scopri su Emmavillas.com i casali in affitto in Umbria, scegli le strutture più adeguate alle tue esigenze di vacanza e vivi in prima persona la magia della Festa dei Ceri.